I Meli di Avalon nasce come cerchio prevalentemente femminile nel quale riunirsi per studiare, vivere e sperimentare insieme le Vie di Avalon, ovvero quei percorsi sacri che si radicano nelle tradizioni celtiche femminili, nella mitologia celtica e nella materia bretone.
Come tanti dolci e succosi frutti nati dalle mani, dall'amore e dall'ispirazione di molte donne.

Cosmologia Avaloniana

“Così come il ciclico cammino dell’universo ripete se stesso in tutti gli aspetti della creazione, il grande ciclo si riflette nella cosmologia di Avalon.
Filando la matrice del Tutto all’interno delle sue varie forme, collegando le energie e trasformandole nel filo di infinite manifestazioni vedremo le Dee di Avalon lavorare attraverso i meccanismi di ciò che dobbiamo conoscere come il Fuso Divino.
Come uno dei più universali simboli del lavoro femminile il fuso è un adeguato archetipo della cosmologia centrata sul femminile.
È uno strumento che trasforma la materia grezza in risorse base per la creazione, il ciclo che dà forma all’energia creando il filo tramite il quale l’ordito e la trama di tutta la vita sono creati.
L’asse centrale del fuso serve come focalizzatore attorno al quale ciò che ruota ed il suo filo sono concentrati.
Circonferenza e base formano la spirale, l’oggetto circolare che trasforma la materia grezza in materia utilizzabile.
Seguendo questo cammino la cosmologia Avaloniana può essere presentata in questo modo:

Il Fuso: l’asse centrale. È Branwen che fissa e resta al centro.
La Spirale: Arianrhod, il movimento attorno alla calma. Incarna il ciclo.
Le Dee del Ciclo: Blodewedd, Rhiannon e Ceridwen dividono la ciclica spirale in tre, tre è il numero della manifestazione fisica e delle sacre triadi dei celti.

Ognuna di queste tre Dee presiede e corrisponde ad un aspetto del ciclo, ognuna delle tre si trasforma nella successiva in un lento e costante divenire.

È il movimento della spirale, spinto dalla scintilla della creazione, e attraverso le lezioni che questi tre aspetti alimentano la trasformazione di tutto il ruotare del ciclo.
Gli aspetti femminili del divino trasformano l’energia amorfa dell’universo in percorsi specifici come insegna la Kabbala: la creazione della forma dalla forza.
Il fuso della trasformazione può solo lavorare il materiale con il quale è presentato: non possiamo quindi sapere se filerà lana grezza o filo dorato.
Imparare a vivere il ciclo con consapevolezza ci da la possibilità di comprendere i percorsi della nostra trasformazione perché attraverso essi conquisteremo il materiale che sarà filato.
Con più forza lavoriamo e più profondamente guardiamo, più sarà profondo il cambiamento che possiamo mettere in atto; le nostre contese interiori sono ciò che determinano la qualità e la quantità della fibra che dobbiamo inserire per essere filata.
Più filo abbiamo a nostra disposizione, più grande sarà l’arazzo che potremo intrecciare. Il più bel filamento che potessimo creare, il più elegante lavoro che potessimo eseguire. Le nostre scelte determinano il nostro cambiamento; l’universo può solo esaltare ciò che noi abbiamo posto in movimento.

In generale, quindi, seguendo il paradigma del fuso divino possiamo ricapitolare le funzioni di ciascuna Dea Avaloniana in questa maniera:
Le Dee del ciclo, Blodewedd, Rhiannon e Cerridwen, sono legate direttamente ai nostri processi personali. Loro ci guidano e ci aiutano nel nostro viaggio per la completezza ed attraverso problemi e risoluzioni ci allineano con il Ciclo.

Blodewedd è la signora dell’iniziazione. Ci chiama a spogliarci delle maschere delle aspettative e ad addentrarci nell’oscurità del Sé per trovare ed infine vivere la nostra intima verità.
Ci insegna a volare dove gli altri vorrebbero che noi fossimo radicati.

Rhiannon è la signora della manifestazione. Ci chiama ad essere forti nelle sfide per raggiungere la verità. Ci insegna a rendere manifesti i nostri bisogni e ci dona abbondante ed amorevole supposto accompagnandoci attraverso i nostri periodi bui.

Ceridwen è la signora della trasformazione. Ci chiama ad entrare nella nostra oscurità per cercare i semi della nostra completezza. Ci insegna che il solo cammino verso la saggezza è attraverso problemi ed esperienze. Nel suo calderone i misteri della morte e della rinascita sono svelati, e ne riemergiamo per affrontare il processo nuovamente.

Percorriamo la spirale con il nostro nuovo intuito e la nostra nuova comprensione e consapevolezza così da illuminare la prossima fase del nostro viaggio con ciò che abbiamo appreso.
Le Dee delle polarità, Arianrhod e Branwen, sono legate alla creazione dell’esistenza; così come Arianrhod è la tessitrice Branwen è la tela.
Insieme esse rappresentano l’unione della forza e della forma, l’essenza attiva e quella passiva che sono le prime differenziazioni energetiche del Tutto.

Abbracciando le energie del principio attivo Arianrhod è la grande maestra. Essa impersona la spirale, non è soggetta ad essa. È il confine e la ripercussione Karmica , la lezione che porta equilibrio all’universo.
Tutto il ciclo del tempo è dentro il suo reame di influenza. Arianrhod è la sorgente dell’Awen, la fiamma divina dell’ispirazione, contemporaneamente è attraverso Ceridwen che l’Awen si manifesta.

Abbracciando le energie del principio passivo Branwen è la personificazione della sovranità ed è la guardiana di Avalon. Essa è l’interezza, il centro, l’asse del mondo.
L’energia primaria femminile, tutte le cose sono emanate da Branwen. Essa è la Dea della terra manifesta, è lo spirito stesso della terra.
È la Dea del gran schema delle cose, la prospettiva attraverso la quale il grande cammino si rivela.”

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Liberamente tratto da Jhenah Telyndru, Avalon Within: Inner Sovereignty and Personal Transformation Through the Avalonian Mysteries, The Ninth Wave, BookSurge Publishing, 2005, pagg. 236-239. Traduzione italiana a cura di Valerie Aliberti.

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