I Meli di Avalon nasce come cerchio prevalentemente femminile nel quale riunirsi per studiare, vivere e sperimentare insieme le Vie di Avalon, ovvero quei percorsi sacri che si radicano nelle tradizioni celtiche femminili, nella mitologia celtica e nella materia bretone.
Come tanti dolci e succosi frutti nati dalle mani, dall'amore e dall'ispirazione di molte donne.

Introduzione al Preiddeu Annwn

Composta probabilmente fra il IX e il XIII secolo, «Preiddu Annwn» («The Spoils of Annwn», o «The Raid on Annwn»), poesia numero XXX del «Libro di Taliesin», narra una disastrosa spedizione nell’Aldilà, compiuta da Arthur e dai suoi guerrieri, a bordo del bastimento Prydwenn, allo scopo di rubare il calderone del Signore dell’Aldilà. Episodi simili sono narrati in «Culhwch and Olwen» e in «Branwen Daughter of Llyr». Molti autori hanno paragonato il calderone magico al Graal. Secondo la tesi proposta recentemente dallo studioso Hugh McArthur, la poesia potrebbe essere ispirata a una spedizione storicamente avvenuta, cioè un viaggio verso le Isole Ebridi, conclusosi con un naufragio presso il gorgo Corryveckan, il più grande d’Europa, situato fra Scarba e Jura.

La meravigliosa bellezza dei versi e della narrazione è uguagliata dalla loro enigmaticità e dalle loro oscure allusioni, che ne rendono ardua e problematica la traduzione.

«Annwn» è l’Aldilà celtico, rappresentato qui come un’isola al di là del mare. In Annwn, Arthur e i suoi guerrieri trovano una città chiamata con diversi epiteti, fra cui Caer Siddi, «Città delle Fate», e Caer Wydr, «Città di Vetro».

«Preiddeu» è solitamente tradotto in Inglese con «spoils» o «plunder», cioè «spoglie» o «bottino». Tuttavia può significare anche «bestiame» o «mandria», e potrebbe riferirsi ad armenti prodigiosi come quelli che si trovano di frequente nell’Aldilà irlandese, ma non bisogna dimenticare che la razzia di di bestiame è un tema tipico e importante dell’arcaica poesia eroica in generale, e forse è più probabile che proprio un’impresa di questo genere, storicamente avvenuta, anziché il naufragio suggerito da McArthur, abbia ispirato la poesia arthuriana.

Comunque, il «bottino» di cui Arthur e i suoi guerrieri tentano di impadronirsi è il Calderone del Re dell’Annwn, alimentato dal respiro di nove vergini, solitamente considerato come uno dei magici calderoni dell’ispirazione e dell’abbondanza che sono caratteristici della mitologia celtica, e che qui potrebbe avere anche un ruolo iniziatico. Le nove vergini sono comunemente associate alle nove sacerdotesse streghe dell’Ile de Sein, descritte da Pomponio Mela, e alle nove sacerdotesse regine dell’Insula Pomorum, di cui si narra nella «Vita Merlini», attribuita a Geoffrey of Monmouth.

Illustrazione di E. Wallcousins

Ricerca e testo di Alessandro Zabini. Tutti i diritti sono riservati.
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